Il 19 luglio 1978 muore annegando a poca distanza dalla riva mentre fa il bagno in una spiaggia del golfo di Oristano l’umorista, commediografo e sceneggiatore Marcello Marchesi, il più grande battutista italiano del secondo ‘900. Marchesi nasce il 4 aprile 1912 a Milano e per oltre trent’anni è autore di riviste teatrali di grande successo, ma è anche uno dei padri del varietà radiofonico e televisivo. Esordisce nel 1932 con la rivista “C’è una commedia musicale” alla quale seguirono numerosi titoli che fanno epoca. Scrive molti degli spettacoli che portano Walter Chiari al successo. Tra gli spettacoli scritti per Gino Bramieri va ricordato “Cielo mio marito!”. Come autore televisivo, oltre a firmare programmi leggeri e di varietà, è creatore di aforismi e battute destinati agli slogan pubblicitari di Carosello. Tra i suoi programmi vanno ricordati: “Ti conosco mascherina” (1955), “L’amico del giaguaro” (1961), “Quelli della domenica” (1968) e “Il signore di mezza età” (1963), interpretato in prima persona. A quattro mani, con Vittorio Metz, scrive anche alcune sceneggiature dei film di Macario e Totò: “Imputato alzatevi”, “I due orfanelli”, “Siamo uomini o caporali?” e “Totò al Giro d’Italia”.