Il 27 ottobre 1968 si chiudono a Città del Messico (Messico) i XIX Giochi olimpici con la partecipazione di 112 nazioni e 5598 atleti. Gli Usa sbancano il medagliere, portando in patria ben 45 ori, seguono gli atleti russi: 29, i giapponesi: 11, e gli ungheresi: 10. Questa edizione delle Olimpiadi sarà ricordata per il record dello statunitense Bob Beamon, che salta in lungo 8,90 metri e per il nuovo stile di salto in alto lanciato da Fosbury. Ma soprattutto saranno ricordate per la clamorosa protesta degli atleti neri Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo nei 200 metri piani, che sul podio alzano al cielo il pugno chiuso guantato di nero, nel gesto di saluto e di sfida del Black Power. Per l’Italia è un’edizione avara di medaglie: nei tuffi, però, Klaus Dibiasi vince la medaglia d’oro dalla piattaforma e d’argento dal trampolino. Da ricordare anche l’impresa del triplista Giuseppe Gentile che migliora per due volte il record mondiale ma finisce con ottenere solo il bronzo.