Muore improvvisamente nella sua abitazione Cornelio Rolandi

Il 16 luglio 1971 muore a Corsico (Milano) di infarto polmonare il taxista Cornelio Rolandi. Rolandi è  considerato il principale accusatore di Pietro Valpreda per la strage di piazza Fontana. Crede di riconoscere in Valpreda la persona con una valigetta che il pomeriggio del 12 dicembre accompagna con la sua 600 Multipla alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, che aspetta e poi riaccompagna poco lontano da piazza Fontana, ma senza più quella valigetta. I giornali pubblicano il suo nome e la sua fotografia indicandolo come il teste chiave dell’attentato: non ha più pace, «oggetto di curiosità, lodato, esaltato e vituperato, minacciato e perseguitato da telefonate anonime, da lettere di persone che lo accusano di essere un complice della polizia». Abbandona quindi il mestiere di tassista, per gestire un chiosco di bibite al parco giochi affidatogli dal Comune di Corsico.

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