Il 23 aprile 1999 a Milano Diego Curtò, 70 anni, ex presidente vicario del Tribunale di Milano, entra nel carcere di San Vittore, dopo che anche la Cassazione lo riconosce colpevole di corruzione nell’affare Enimont e lo condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere. Il 12 agosto 1993 Curtò è interrogato come testimone sul caso Enimont e il 18 agosto viene interrogato dai giudici della Procura di Brescia, competente a esaminare le posizioni dei giudici del tribunale milanese. L’alto magistrato è infatti indagato per favoreggiamento personale, per avere in sostanza aiutato Palladino a ricevere un maxi compenso ritenuto dai giudici nient’altro che l’ennesima tangente dell’affare Enimont. Curtò viene arrestato il 2 settembre 1993.