20 anni fa, Strage del Cermis: ll Congresso boccia lo stanziamento risarcitorio

Il 14 maggio 1999 a Washington (Dc,Usa) il Congresso americano boccia lo stanziamento di 40 milioni di dollari, approvati dal Senato come risarcimento alle famiglie dei 20 sciatori uccisi nel febbraio 1998 a Cavalese (Trento). Dopo aver pagato 20 milioni di dollari per riparare la funivia e 65 mila dollari per le spese dei funerali e del viaggio dei parenti, il Defense Department si lava le mani dell’ intera faccenda. “Non e’ di nostra competenza – spiega un portavoce -, ogni azione legale relativa al Cermis dipende dallo Status of Forces Agreement (SOFA), lo statuto che regola i rapporti tra forze militari della Nato”. E che, in caso di incidente commesso da un alleato (in questo caso gli Usa) in un Paese “ospite” (l’ Italia), obbliga i “terzi” (i familiari) a querelare l’ “ospite”. Che dopo averli risarciti come prevede la legge, potrà chiedere un rimborso fino al 75 % al paese de facto colpevole. In effetti l’ ambasciata americana a Roma conferma l’ impegno degli Stati Uniti a pagare i risarcimenti assumendosi ogni responsabilità dell’ accaduto. Le vittime possono dunque continuare a sperare, ma solo in un risarcimento tardivo.

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