Il 9 luglio 1939 nasce a Fiuggi (Frosinone) Lorenzo Necci, dopo gli studi in giurisprudenza comincia la carriera di manager nella multinazionale belga Sofima, del gruppo Societe Generale. Amico personale di Ugo La Malfa, è eletto segretario regionale del Pri, poi nel 1975 entra nella giunta dell’Eni presieduta da Pietro Sette. Alla fine del 1981 diventa responsabile del progetto chimico del gruppo con la nomina alla presidenza di Enichimica. Nel dicembre 1988 diventa presidente del’Enimont, ma si dimette nel febbraio 1990. Nel giugno 1990 è chiamato all’incarico di amministratore straordinario delle Ferrovie dello Stato e avvia il progetto dell’ alta velocità e restyling delle stazioni. Sottoposto a numerose indagini, esce indenne dalla bufera di Tangentopoli. Il 15 settembre 1996 viene arrestato per associazione a delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, peculato, corruzione aggravata, abuso d’ufficio, false comunicazioni sociali, truffa in danno delle ferrovie, ma è rimesso in libertà per “totale insussistenza degli indizi”. Necci, investito mentre è in bicicletta, muore il 28 maggio 2006 all’ospedale di Ostuni (Brindisi).