L’11 agosto 1949 a New York (New York, Usa) il Consiglio di sicurezza dell’Onu delibera la divisione di Gerusalemme in due parti: la città vecchia è assegnata alla Transgiordania, quella nuova invece a Israele. L’armistizio del 1949 segna, per la prima volta nella storia, una linea di confine che divide in due Gerusalemme: la città vecchia (raccolta nella cinta delle mura) e i quartieri orientali fuori delle mura sono annessi al regno giordano sotto il re Abdallah; il Monte Sion (dove per gli ebrei sorge la tomba di re Davide, per i cristiani la sala del Cenacolo) e le aree occidentali della città moderna vengono affidate allo Stato di Israele. L’unico passaggio rimane, per diplomatici e religiosi cristiani, la cosiddetta Porta di Mandelbaum, sui cui lati sono appostati i cecchini. Gli ebrei, espulsi dalla città vecchia dove vivevano da secoli, devono accontentarsi di salire sul tetto della tomba di Davide, sul Monte Sion, per cercare di catturare con l’occhio almeno un piccolo scorcio del Muro del Pianto.