Il 10 settembre 1839 a Milano, al Teatro alla Scala va in scena la prima di “Gianni di Parigi” di Gaetano Donizetti sul libretto che Felice Romani aveva scritto per l’opera omonima di Morlacchi, andata in scena alla Scala nel 1818. Il tema deriva dal “Jean de Paris” di Claude Godard d’Aucourt de Saint-Just rappresentato a Parigi nel 1812 con la musica di François-Adrien Boïeldieu. Le differenze fra l’originale di Romani e il testo definitivo sono, presumibilmente, di mano dello stesso compositore. Secondo gli studi del musicologo Anders Wiklund, Donizetti compone Gianni di Parigi tra il 1828 e il 18330 per uno dei teatri napoletani, dove però non andrà mai in scena. Tornato nel 1831 a Napoli, dopo il trionfo di “Anna Bolena”, Donizetti rivede la partitura del “Gianni di Parigi” eliminando la sinfonia, la tarantella, e riscrivendo la parte del protagonista, adattandola alle straordinarie capacità di Rubini, e a lui dedica l’opera con la speranza che la eseguisse a Parigi. Con grande delusione di Donizetti, Rubini non approfitta di questo omaggio, – ma singolarmente canta quello di Morlacchi nel 1820 al Teatro San Carlo – e non risponde neanche al Donizetti.