100 anni fa Gabriele D’Annunzio, al comando di un gruppo di volontari, occupa la città

Il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio, in divisa di Tenente Colonnello dei Lancieri di Novara al comando di un gruppo di volontari – partiti da Ronchi, vicino a Monfalcone (Trieste) – occupa la città di Fiume, in Croazia, e vi istituisce la Reggenza italiana del Quarnaro, in risposta alla decisione, sancita nel 1915 dal patto di Londra, di assegnare Fiume alla Croazia. Nel pomeriggio D’Annunzio proclama l’annessione al Regno d’Italia. Il 12 novembre 1920 il Regno d’Italia e il Regno di Jugoslavia firmano il trattato di Rapallo, con il quale ambedue le parti riconoscono la piena libertà e indipendenza dello Stato di Fiume, impegnandosi a rispettarla. Con tale atto viene fondato lo Stato Libero di Fiume, il quale esisterà de facto un anno e de iure quattro anni. Il nuovo Stato viene subito riconosciuto da tutti i principali Paesi, inclusi gli Stati Uniti d’America, la Francia e la Gran Bretagna. D’Annunzio non accetta tale trattato e viene cacciato dalla città dalle forze militari regolari italiane nel cosiddetto “Natale di sangue” tra il 24 e il 30 dicembre 1920.

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