70 anni fa si apre la conferenza che porta alla proclamazione della Repubblica popolare

Il 21 settembre 1949 si apre a Pechino la conferenza politica consultiva del popolo cinese che proclama l’1 ottobre 1949 la costituzione della Repubblica Popolare ed elegge presidente Mao Tse-tung. Alla conferenza partecipano, oltre ai rappresentanti del Partito Comunista, anche delegati di altri partiti minoritari, come la Lega Democratica, il Guomindang Rivoluzionario (frazione separata del Guomindang che rivendicava l’eredità spirituale e politica di Sun Yatsen), organizzazioni sindacali e di massa, delegazioni delle minoranze nazionali e dei Cinesi all’estero. L’atto fondamentale della conferenza è l’adozione d’un “Programma Comune” che deve essere una Costituzione provvisoria. Il “Programma Comune” stabilisce le linee fondamentali di quella che sarebbe stata la politica della Repubblica Popolare. Vi si sancisce il diritto del popolo alle libertà fondamentali nell’ambito di un centralismo democratico, e in vista del passaggio del regime al socialismo. La nuova repubblica nasce all’insegna della collaborazione tra i vari partiti, le classi sociali e le nazionalità della Cina. Il partito comunista si riserva soltanto la funzione di guida, lasciando posto alla collaborazione dei non comunisti.

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