Il 16 ottobre 1949 ad Atene (Grecia) la stazione di trasmissione comunista greca annuncia la fine delle ostilità aperte, e molti dei combattenti comunisti fuggono dal paese nella vicina Albania. Si stimano più di 50.000 combattenti morti nel conflitto, e più di 500.000 greci sono temporaneamente spostati dalle loro case a causa dei combattimenti. All’origine di questa sanguinosa guerra civile c’è il progetto del partito comunista greco di trasformare la lotta di liberazione antitedesca in una rivoluzione socialista. Quando i partigiani si arrendono, re Paolo I consolida il suo governo appoggiato dai Paesi occidentali.