Il 14 settembre 1991 a Firenze, nella galleria dell’Accademia, Piero Cannata prende a martellate il David di Michelangelo, colpendo un piede della celebre statua. Il danno è fortunatamente lieve e il restauro non presenta particolari difficoltà. Scoppia la polemica sulla sicurezza nei musei italiani. L’artista incompreso affetto dal complesso di inferiorità e dal vizio di attaccare le opere d’ arte si ripete nel 1993 con l’affresco situato alla sinistra dell’altar maggiore del Duomo di Prato, raffigurante la visita degli astanti alle esequie di Santo Stefano. Armato di pennarello sulla parete inferiore della pittura, traccia violenti scarabocchi lunghi fino a settanta centimetri e larghi poco più di venti. I danni , vengono riparati grazie ad un miracoloso solvente.