Il 30 settembre 2001 muore a Roma lo scrittore e saggista Giovanni Macchia, studioso di Proust e considerato uno dei maggiori francesisti italiani. Macchia nasce il 14 novembre 1921 e dopo la laurea con una tesi su Baudelaire (1930), studia a Parigi (1935). Nel 1938 diventa assistente alla Normale di Pisa e successivamente, docente di Lingua e Letteratura francese all’Università di Roma. Macchia ottiene molti riconoscimenti come il Grand Prix de la Francophonie (2000) dall’Accademia di Francia e la Legion d’onore (1990). Fondamentale nelle sue opere è il saggio “Il Paradiso della ragione” (1960). Si occupa della letteratura italiana e di teatro. Tra le sue opere: “Il mito di Parigi” (1965), “I fantasmi dell’opera” (1971), “La caduta della luna” (1973), “Le rovine di Parigi” (1985), “Elogio della luce” (1990).