Il 27 ottobre 2001 a Stoccolma (Svezia) Christer Pettersson confessa di aver ucciso il 28 febbraio 1986 il primo ministro svedese Olof Palme. Pettersson è già condannato, in base alla testimonianza della vedova di Palme che subito dopo l’attentato riconosce l’assassino in un confronto all’americana. Ma poi i giudici ritengono che i ricordi di Lisbet Palme, ferita lei stessa nell’attentato, non siano sufficienti, e assolvono Pettersson. «Sono stato io, ma non potranno incriminarmi mai, perché l’arma è scomparsa» ha detto Petterssen a un amico giornalista Gert Fylking.