Muore lo scrittore Luciano Bianciardi, suo “La vita agra”

Il 14 novembre 1971 muore a Milano lo scrittore, saggista, giornalista, traduttore dalla lingua inglese e critico televisivo Luciano Bianciardi, autore nel 1962 del romanzo “La vita agra”, considerato il suo capolavoro. Bianciardi nasce il 14 dicembre 1922 a Grosseto e dopo la II Guerra mondiale si laurea in filosofia nel 1948 alla Normale di Pisa. Professore di inglese in una scuola media, poi professore di storia e filosofia al liceo frequentato da giovane, nel 1951 Bianciardi diventa direttore della Biblioteca Chelliana di Grosseto e lancia il “Bibliobus”, un furgone che porta i libri nella campagna, dove altrimenti non sarebbero mai arrivati. Dal 1953 Bianciardi avvia collaborazioni su Il Mondo, dal 1954 su Il Contemporaneo poi, dopo la tragedia del 4 maggio 1954, quando uno dei pozzi della miniera di Ribolla (Grosseto) esplode uccidendo 43 lavoratori, in giugno si trasferisce a Milano per partecipare alla creazione della nuova casa editrice, la Feltrinelli. Qui traduce gli scrittori americani Jack London, William Faulkner, John Steinbeck ed Henry Miller però, nel 1956 Bianciardi è licenziato dalla casa editrice Feltrinelli per scarso rendimento. Nel 1962 il grande successo i “La vita agra”, da cui nel 1964 Carlo Lizzani gira l’omonimo film con Ugo Tognazzi. Seguono altri romanzi, la collaborazione con il quotidiano “Il Giorno”  poi, ne 1964 Bianciardi si trasferisce a Sant’Anna di Rapallo (Genova) continuando a scrivere e a tradurre. Bianciardi torna a Milano nel 1970 ma ormai è alcolizzato e muore prematuramente a 49 anni, il 14 novembre 1971.

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