Il 21 febbraio 1632 a Firenze viene pubblicato, con imprimatur ecclesiastico romano, il “Dialogo di Galileo Galilei Linceo, dove ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano” Galileo nel 1630 si reca a Roma per sollecitare la licenza di stampa del testo che avrebbe dovuto avere come titolo “Del flusso e riflusso” ed essere pubblicato a Roma a cura dell’Accademia dei Lincei. Galileo riparte il 26 giugno 1630 da Roma, con le assicurazioni degli esaminatori, i domenicani Niccolò Riccardi e Raffaello Visconti, dell’autorizzazione alla stampa con poche modifiche non sostanziali. L’1 agosto 1630 muore però Federico Cesi, il patrono dell’Accademia dei Lincei, e questa rinuncia a pubblicare l’opera, così che Galileo decide di pubblicarla a Firenze: qui ottiene rapidamente l’autorizzazione dal domenicano Giacinto Stefani, ma occorre anche l’autorizzazione da Roma, che tarda a venire. Finalmente, nel luglio del 1631, padre Riccardi invia all’inquisitore di Firenze l’autorizzazione alla stampa, una bozza di prefazione e l’ordine di mutare il previsto titolo “Sul flusso e riflusso”, titolo che richiama quella che Galileo considera la prova della correttezza del sistema copernicano.