Il 14 aprile 1762 nasce a Roma l’architetto ed archeologo Giuseppe Valadier, considerato uno dei maggiori architetti neoclassici italiani, nel 1786 è nominato architetto “camerale” e lavora alla costruzione di molti edifici a Roma (Teatro Valle, 1819; facciate delle Chiese di S. Rocco e Ripetta,1831) e nelle maggiori città dello Stato pontificio (Spoleto, Urbino, rivelandosi quindi una personalità non comune nel panorama dell’architettura italiana. Negli anni della Repubblica Romana (1798-1799), è titolare, con Sicubert e Durel, di una compagnia di trasporto per gli oggetti d’arte requisiti dai Francesi. In questa veste, nell’aprile 1798 si reca a Velletri con Jean Baptiste Wicar, per trasportare la Pallade a Roma. Importante è l’opera svolta da Valadier come archeologo e studioso. Insieme a F. A. Visconti, con cui pubblica una serie di rilievi, si occupa dei templi e dei monumenti della Roma antica. Nel 1805 restaura il Ponte Milvio, poi l’ Arco di Tito (1819), quindi consolida il Colosseo. Esprime al meglio le sue qualità di urbanista lavorando alla sistemazione della Via Flaminia ( 1805 ), al piano generale della pubblica passeggiata dei Fori Imperiali (1811), al progetto del borgo di Fiumicino (1822), alla sistemazione della piazza di S. Giovanni in Laterano. La sua realizzazione urbanistica più importante rimane la sistemazione di Piazza del Popolo a Roma. Valadier muore l’1 febbraio 1839 a Roma.