Il 2 aprile 1925 a Roma Luigi Pirandello inaugura il proprio teatro, il "Teatro d'arte" che viene inaugurato con "Sagra del Signore della Nave" di Luigi Pirandello e "Gli dei della montagna" di Lord Dunsany. Il pubblico è entusiasta delle novità, ma i conti economici di quattro mesi di attività si rivelano un disastro. Il Teatro d'Arte mette in scena anche opere di Savinio, De Stefani, Vergani, Marinetti, Rosso di San Secondo e, tra gli autori stranieri, di Ibsen e De Unamuno. Per la parte da protagonista, in "Nostra dea" di Massimo Bontempelli, viene scritturata una giovane attrice milanese, Marta Abba. Da questo momento in poi, la produzione teatrale di Pirandello è per lei. Alla morte di Pirandello saranno trasferiti a Marta Abba i diritti d'autore delle commedie, scritte perché lei le interpretasse. L'esperienza del Teatro d'Arte termina nel 1928, soffocata dalle difficoltà economiche e dalle incomprensioni della critica.
Nasce a Roma il 3 febbraio 1887. Laureatosi in giurisprudenza, lavora per alcuni anni nella pubblica amministrazione e nel 1923 ottiene la cattedra di storia del teatro alla Regia scuola di recitazione presso l'Accademia nazionale Santa Cecilia. Conduce un'intensa attività giornalistica, collaborando in qualità di critico teatrale con riviste italiane e straniere e fondando negli anni Trenta i periodici "Scenario" e "Rivista italiana del dramma". Nel 1936 fonda a Roma l'Accademia d'arte drammatica, attualmente intitolata a suo nome, e nel 1954 avvia la realizzazione dell'Enciclopedia dello spettacolo. Tra la sue opere, da ricordare la "Storia del teatro drammatico" (1939-1940).
Studia danza con Bronislava Nijinska, prima di lasciare definitivamente il suo Paese nel 1922. Si perfeziona in Italia alla scuola di Enrico Cecchetti e intorno al 1925 si aggrega ai Balletti Russi di Sergej Djagilev a Montecarlo. Nel 1929 realizza la sua prima coreografia: "Renard" (con musica di Stravinskij). Alla morte di Djagilev passa come primo ballerino e maître de ballet all'Opéra di Parigi, dove svolge, dal trionfale esordio in "Les créatures de Promethée" (1930), un'esaltante carriera, durata pressoché ininterrottamente (salvo alcune parentesi, come nel 1944-47, in cui è direttore artistico dei Nouveaux Ballets de Monte-Carlo, e ancora nel 1958-62 e nel 1963-67). Tra le sue coreografie, da ricordare "Icare", realizzato nel 1935 con musica di Szyfer limitata ai soli strumenti a percussione, dove esemplifica la sua teoria volta ad affermare il primato della danza sulle altre arti e specialmente sulla musica. Muore a Losanna il 15 dicembre 1986.
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