Viene approvata a larga maggioranza dal Parlamento italiano su proposta dell'allora ministro della Giustizia, il repubblicano Oronzo Reale, per fronteggiare la gravissima ondata di terrorismo e di violenza politica che scuote il paese. Fa divieto ai cittadini di coprirsi il volto e di camuffarsi ed estende i casi in cui le forze di polizia possono far ricorso alle armi, anche in servizio di ordine pubblico, e procedere al fermo di sospetti. Inoltre annulla la cosiddetta legge Valpreda, del 1972, che ha abbreviato sensibilmente i termini della custodia preventiva.
Nato a Huddersfield, Yorkshire l'11 marzo 1916, docente di economia all'Università di Oxford, riceve i primi incarichi politici presso vari ministeri durante la seconda guerra mondiale. Nel 1945 viene eletto deputato nelle file del Partito laburista; due anni dopo diviene membro del Consiglio privato e dal 1947 al 1951 è ministro del Commercio. Nel 1963 diviene il leader del Partito laburista e nel 1964, vinte le elezioni, viene nominato primo ministro. Cerca di risollevare la debole economia britannica riducendo la spesa per i territori d'oltremare e svalutando la sterlina (1967). Wilson rimane in carica fino al 1970 e torna a occupare la poltrona di primo ministro nel 1974. Durante il suo secondo mandato, che vede l'ingresso della Gran Bretagna nella Comunità economica europea, si trova nuovamente ad affrontare una grave crisi economica, con un tasso di inflazione annuale che supera il 25%, mentre si aggrava anche la situazione politica nell'Irlanda del Nord. Nell'aprile del 1976, compiuto il sessantesimo anno d'età, dà inaspettatamente le dimissioni.
Il 26 maggio 1935 la Corte suprema degli Stati Uniti, con una sentenza emessa all'unanimità, nega fondamento costituzionale al "National Recovery Act" firmato da Roosevelt il 16 giugno 1933. La legge, una delle principali riforme del New Deal, stabiliva minimi di salario, massimi di orario e mirava ad elevare il livello di occupazione del paese. Il voto della Corte non solo silura il programma di ricostruzione industriale, ma minaccia l'intero disegno del New Deal, segnando il culmine di un processo in cui l'ostilità alla politica di Roosevelt si diffonde dal mondo degli affari alle istituzioni federali, coinvolgendo anche i vecchi alleati del presidente.